TERRITORIO

Il Gargano, noto anche come Sperone d’Italia è una subregione dell’Italia che coincide con l’omonimo promontorio montuoso che si estende nella parte settentrionale della Puglia e corrisponde alla parte orientale della Provincia di Foggia. È interamente circondato dal Mare Adriatico, tranne ad ovest, dove confina con il Tavoliere.

Il Gargano è stato al centro di un processo evolutivo e culturale fra i più interessanti d’Europa occidentale, come dimostrano i numerosi rinvenimenti che attestano la diffusa presenza dell’uomo paleolitico. Anche le fasi del Neolitico e dell’Eneolitico sono ampiamente documentate da una numerosa serie di “villaggi trincerati”, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel processo di civilizzazione delle popolazioni che abitavano queste aree.

Ma il periodo più ricco di attestazioni, documentato da villaggi, necropoli e numerosissimi reperti è sicuramente quello che vede la presenza in terra garganica, sin dalle prime fasi dell’età del Ferro (X-IX secolo a.C.), della civiltà dei Dauni, formatasi a seguito di notevoli influssi e penetrazioni nel territorio di elementi di origine illirica, che durerà per circa un millennio. Numerose sono soprattutto le necropoli distribuite nel territorio garganico che costituiscono una concreta testimonianza, grazie ai corredi rinvenuti, dei culti e i riti praticati da questa importante civiltà. Essa, infatti, sviluppò inconfondibili caratteristiche e mantenne una  propria autonomia fino al IV sec. a.C. quando, in seguito  all’apertura al mondo ellenico e alla successiva romanizzazione,  perse definitivamente la propria identità culturale. Di queste aree funerarie, la necropoli di Monte Saraceno (nel territorio di Mattinata) risalente sino alle ultime fasi dell’età del Bronzo, con le sue 400 tombe, sarebbe uno dei primi insediamenti liburnici esistenti sulle sponde lagunari del Gargano. Si ricordano anche i siti di Monte Tabor (Vico del Gargano) e Tiati (posta ai margini del promontorio, in un punto cruciale per il controllo delle varie vie di collegamento).

Il Gargano entra nell’ambito della civiltà romana a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C., quando, nella lotta contro i Sanniti, alcune città daunie appoggiarono Roma, mentre altre (Tiati nel 318 a.C., fino ad allora occupata dai Sanniti) furono costrette all’alleanza. Durante il periodo romano il Gargano si arricchirà di numerose città come Siponto, Vieste, Teanum Apulum importanti per cultura e sviluppo economico (dovuto in parte al commercio marittimo e alla posizione di ponte fra occidente e oriente), che costituiranno i futuri insediamenti medievali garganici, e di numerose ville-fattorie utilizzate sino al periodo tardo-antico (Vieste, Mattinata, Avicenna, San Nicandro).

Il Gargano fu particolarmente colpito durante la guerra bizantino-gotica (535-553 d.C.), voluta dall’Imperatore d’Oriente Giustiniano per riconquistare le terre occidentali un tempo appartenute a Roma. La guerra apporterà rovine e distruzioni nei centri dauni, depauperando l’economia e evidenziando una perdita di autorità dell’amministrazione romana che permetterà l’affermazione del Cristianesimo. D’altro canto i centri garganici erano già diocesi, veri e propri centri della rinascita spirituale e civile delle città romane, ma a testimoniare il rapido diffondersi della nuova religione sono anche i numerosi complessi paleocristiani sparsi un po’ ovunque nel territorio garganico (La Salata-Vieste, Monte Pucci-Vico del Gargano, Niuzi-Ischitella e tanti altri.